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Articolo

Vienna Marathon vista da Luciano Nucci

autore:
Luciano Nucci
29/04/2008
VIENNA MARATHON

Sul viaggio, il soggiorno e sui risultati tecnici ha già relazionato l’amico Ignazio, io volevo solo fare alcune considerazioni sulla staffetta, alla quale ho partecipato insieme a Sandro Carfagna, Lucia Petrarota e alla nostra Presidente Laura Duchi. L’idea di una maratona a staffetta è senz’altro buona e credo che vada ripetuta, magari con qualche miglioria, a cominciare dalla gestione degli indumenti da indossare al termine della prova: domenica ha fatto molto caldo per cui la questione non si è quasi posta, ma se ci fosse stato il vento del giorno precedente ci sarebbero stati problemi seri, per me, che ho dovuto raggiungere il 30° km da dove iniziava la mia frazione viaggiando in tenuta da gara prima in metro e poi in tram, e soprattutto per Laura che ha dovuto fare la stessa cosa per raggiungere il km 21 e poi, una volta datomi il cambio, si è trovata al 30° senza indumenti di ricambio. Faremo esperienza del comportamento delle altre squadre, che ho avuto modo di studiare mentre attendevo Laura.

L’altra questione è proprio quella dell’attesa del compagno: facendo un po’ di conti sui tempi con cui i miei compagni pensavano di terminare la loro prova, avevo calcolato che Laura sarebbe arrivata a darmi il cambio intorno alle 11,40, per cui alle 11,20 ho iniziato il riscaldamento e alle 11,35 mi sono posizionato sulla mia start line. Ebbene, per i problemi di cui ha sofferto il buon Sandro, dei quali ha parlato Ignazio nei suoi resoconti, Laura è arrivata pochi minuti prima delle 12, con il risultato che io nel frattempo mi ero bello che freddato (e, ripeto, meno male che faceva caldo). Bisognerebbe trovare un modo per conoscere la situazione del frazionista in gara in quel momento, in modo da programmare il riscaldamento. Non so se per la staffetta c’era un servizio come quello offerto per i maratoneti, la possibilità cioè di farsi inviare un sms al passaggio dell’atleta ogni 5 km con il relativo tempo, e capisco che portarsi dietro il telefonino non sia il massimo, però potrebbe essere un’idea. Anche perché, se ne parlava con Laura e Stefania Gaudino, quest’ultima venuta con me fino al 30° km per fare compagnia a Luca Tortoreto negli ultimi 12 (a proposito, complimenti a Luca per la sua regolarità: grazie al servizio di sms di cui sopra, ho seguito la sua gara sul cellulare di Stefania fino al km 25, ed ha viaggiato sempre alla stessa media, secondo più, secondo meno), se uno dei frazionisti ha un problema serio e si ritira, gli altri non hanno modo di saperlo. Confesso che quando aspettavo Laura e non la vedevo arrivare nei tempi previsti, ho temuto il peggio.

L’ultima cosa da rivedere (anzi da vedere poiché questa volta, ahimé, non abbiamo potuto farlo) è l’arrivo in parata dei quattro frazionisti. Noi l’avevamo programmato, dandoci appuntamento a 200 metri dal traguardo, non prevedendo che sarebbe stato impossibile riuscire a ritrovarsi in quella grande confusione. Dopo abbiamo saputo che le altre squadre, quelle con più esperienza della manifestazione, si danno appuntamento 2 km prima dello striscione!

Ribadisco, comunque, che l’idea è interessante e poi, finalmente, posso dire, barando un po’ d’accordo, di aver abbattuto il muro delle 4 ore in maratona!

 

 

 

 

 

 

 
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