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Articolo

La Miguel di Pisanti

autore:
Massimo Pisanti
20/01/2009

La Miguel del Pisanti

47’30’’: ma che ha fatto Pisanti, si è addormentato sul gonfiabile della partenza?

Oppure invece di seguire la grande folla di podisti ha preferito affidarsi alle indicazioni di un satellitare (che spesso ti fanno ritrovare in mezzo a pantani e paludi, seguendo strade che in realtà assomigliano più a delle mulattiere)?

Niente di tutto ciò. Me la sono semplicemente presa un po’ più comoda. Beh, ad esser onesti, probabilmente non avrei potuto fare molto di meglio, però una piccola scusante c’è.

Dovete infatti sapere che in vista della Maratona di Roma i miei fidi compagni di corsa (Cavalagli, De Santis, Ferrante e Usai) hanno deciso (e io ovviamente mi sono adeguato) che ci si allena per i lunghetti, lunghi e lunghissimi il sabato. Ora, se il sottoscritto fosse un Farina, un Cherubini, un Silvioli o un Giancotti (ma la lista potrebbe essere lunghissima), la domenica farebbe delle gare strepitose. Invece sono un semplice Pisanti, ed ecco allora che la domenica - dopo aver corso 23, 25 o 28 km il sabato – le gambe sono riottose e recalcitranti.

Ecco perché ho deciso di correre la “Miguel” ad un ritmo non esasperato, forzando comunque la mia indole, che di solito mi spinge in gara a dare il massimo (e poteva essere altrimenti, visto il mio nome?), salvo trovarmi lingua a penzoloni all’arrivo?

La cosa (cioè il ritmo blando) si addiceva anche allo status dei miei amici rivali: quasi tutti infatti accusano alla partenza acciacchi vari, di origine muscolare o influenzale (Usai raffreddato, Ferrante reduce da australiana, Cavalagli e Frazzini reduci da strappi e – udite udite – il rientrante samurai Prof. Monte acciaccato alla coscia anche lui). Ma la realtà si rivelerà ben diversa!!!

Ma, come al solito, facciamo ordine.

Per la Miguel, si rispolvera il PISA 14. Questa volta compagni in auto sono “Er Battezza” Frazzini e la solare Mara Schio, che scopriamo essere nostra vicina di casa. Appuntamento alle 7.30 e via verso lo Stadio Paolo Rosi.

Vi faccio ora una domanda. Quando guidate e decidete un percorso tra i vari che si possono fare per arrivare alla vostra meta, quante volte vi siete sentiti dire dai compagni di viaggio “Ah, se avessi fatto la strada che ti ho consigliato…” oppure “Ma che fai, così allunghiamo tantissimo” o ancora “Seeeeeee…. A Natale ti regalo uno stradario”. Tante volte, vero???

Beh, domenica mattina mi sono dovuto sorbire il Frazzini che mi ha “sfottuto” sul tragitto fatto per l’intero percorso, accusandomi di prendere l’autostrada per arrivare all’AcquaAcetosa. Fa niente che alle 7.45 parcheggiamo a pochi metri dall’ingresso dello stadio, lui comunque ha da ridire!!! Pazienza, d’altra parte è infortunato, bisogna essere comprensivi!!!

All’interno dello stadio troviamo già il DDT con Sua onnipresenza Menna e Simpatia Gambini alle prese con il montaggio del Gazebo. Poi scopro che c’è anche il buon Cavalagli (deve esser caduto dal letto!) e, con sommo Gaudio, rivedo il neo bi-papà Stefano Credentino, perfettamente in forma e con un viso rilassato (si vede che la pupotta è tranquilla!). Intravedo anche altri, e mi scuso se non li ricordo, ma il rimbambimento senile avanza!!

E così il tempo trascorre, tra saluti, abbracci e commenti vari con tutti gli amici che arrivano (un bentornata a Antonella Bonfigli, reduce da malanni tendinei), in un clima decisamente fresco, tendente al freddo.

Ma nonostante un’arietta frizzante, arriva il nostro Gianluca Mattarocci, che in men che non si dica si denuda letteralmente, rimando con la sola tenuta sociale estiva a più di un’ora dalla partenza!!! Va bene che ha fatto la Maratona del Brembo sotto zero, ma se questo non è fisico…

Emulo del Mattarocci è il “tedesco” Marco Mansi, che con un abbigliamento simil-leggero ci saluta tutti, perché prima della gara si “spara” una ventina di km!!! Ma io, che ci sto a fare in mezzo a ‘sti matti???

E così, a circa mezz’ora dalla partenza decido che è tempo anche per me di prepararmi. Via la tuta, e subito di corsa per un po’ di riscaldamento con i compagni del sabato.

Alle 10 in punto si parte, insieme agli oltre 5.000 partecipanti, come dichiara lo speaker.

Il primo km si rivela meno complicato del previsto: i runner sono tanti, ma il ritmo di tutti è sostenuto e non fatico nello scansare le persone.

Ferrante e Credentino, con mosse degne del miglior Tomba, slalomeggiano tra la folla e ben presto li perdo di vista. Io resto insieme a Usai e Gambini, con il primo che ha promesso di fare da pacer a Marco. Poi, intorno al terzo km, mi sento abbracciare. Chi è? Una bella bionda? Una procace mora?

Macchè, è il barbuto Frazzini che mi sorride e poi si invola, lasciandomi là, a pensare a quanti Pinocchi e Pinocchietti ci sono al mondo!!!

La gara prosegue tranquilla, intorno al 5 km trovo la determinata Barbara Cifani, che tiene un bel passo (come le è ormai consueto, brava Barbara), e decido allora di accompagnarla fino all’arrivo (e vi assicuro che non è stato un riposo, anzi).

E così concludiamo la gara insieme, con davanti a noi il “metronomo” Usai (altro soprannome ideato dal nostro Alex De Santis) e uno splendido Gambini: complimenti a entrambi, a Roberto per la capacità di consigliare costantemente sulla condotta di gara, e a Marco per il risultato ottenuto.

Nel post gara una citazione la merita il già citato Marco Mansi, che nel cambiarsi sfoggia nell’ordine prima un boxer rosso sgargiante (ma Capodanno è passato, vero?) e poi una maglietta di Superman!!!

Per i risultati dei nostri, ancora una volta primo si conferma Andrea Moccia (31° assoluto con 33’39” e primo di categoria), seguito da un grande Claudio Leoncini (33’54”, secondo di categoria) e un bravo ma non soddisfatto Alex Oronzini (34’18”). Seguono poi Stefano Lutri (35’46”), Valerio Capannolo (36’04”), Riccardo Galbani (36’29”), Ignazio Farina (37’13’’, ennesimo personale), Luca Marinelli (37’28”), Valentino De Napoli (38’01”) e, a chiudere i primi 10, Angelo Mazzoli (38’08”). Una citazione anche per Diego Grandin, secondo di categoria con 39’59”.

Tra le donne Laura Antico chiude prima di categoria con 41’45”, seguita da Valentina Smolyar (43’19”) e dalla Presidente Laura Duchi (45’16”); vengono poi Barbara Cifani (47’29”), Valeria Frazzini (48’44”), l’Avvocato Liliana Farronato (49’35”), Mara Schio (49’53”), Elvira Sessa (50’04”), Maria Pia Amori (50’25”) e, a chiudere le prime dieci, Valeria Angrisani (51’13”).

Che dire della gara? Bella, veloce, nonostante la gran folla di partecipanti. E poi il ricordo della tragedia dei desaparecidos coinvolge sicuramente tutti, dando un sapore particolare a questo evento.

Un abbraccio a tutti e ci vediamo alla Tre Comuni

Massimo Pisanti

 

 

 

 

 

 

 
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